LaTeX – 9 Bibliografia

LaTeX è senza dubbio un potente srtumento di impaginazione, anche perché permette di comporre un intero libro con poche istruzioni date nella declaratoria, come abbiamo visto in un primo rudimentale esempio.
Ma quando si tratta di compilare una Bibliografia è veramente impareggiabile.
Gli interventi necessari alo scopo sono:
– la realizzazione di una semplice base di dati redatta nel formato BiBTeX che è ampiamente condiviso a livello internazionale;
– la dichiarazione, nella declaratoria, di uno dei package dedicati, per esempio biblatex;
– l’istruzione necessaria per stampare la bibliografia che si mette, di solito, nell’area di backmatter, dove figurano gli apparati (come l’indice dei nomi e quant’altro).

Per realizzare la base dei dati si genera un nuovo file, che va salvato con l’estesione bib, per esempio bibliografia.bib (il collegamento permette di scaricare un esempio). Questo file, ovviamente, può essere riutilizzato in ogni lavoro successivo semplicemente aggiungendo i dati necessari.
Il data base è formato da record ognuno dei quali contiene un certo numero di campi.
Ecco un esempio di record:

@book{Loria_1914,
	author={Loria, Gino},
	title={Le scienze esatte nell'antica Grecia},
	publisher={Ulrico Hoepli},
	address={Milano},
	year={1914},
        note = {Seconda edizione totalmente riveduta},
}

Il record si apre con la dichiarazione del tipo di pubblicazione, in questo caso un libro, seguono due parentesi {} all’interno delle quasi sono i campi separati da virgole. Attenzione a rispettare sempre questa sintassi: l’omissione di una virgola, per esempio, può impedire la stampa della bibliografia.
Il codice subito dopo la dichiarazione @book{ può essere scelto liberamente: io utizzo il nome dell’Autore seguito dall’anno della pubblicazione.
La declaratoria, completa, si presenta ora come segue:

Download_esempi

%%%% DECLARATORIA o PREAMBOLO %%%%
\documentclass[11pt, a4paper, twocolumn, twoside]{book}

%%%% LINGUE UTILIZZATE NEL DOCUMENTO %%%%
\usepackage[greek.ancient,english,italian]{babel}

%%%% DEFINIZIONE DEI FONT  %%%%
\usepackage{fontspec} 
\setmainfont[Scale=1]{Georgia}
\newfontfamily\partfont[Scale=2.4]{Arial}
\newfontfamily\chapfont[Scale=2]{Arial}
\newfontfamily\secfont[Scale=1.6]{Arial}
\newfontfamily\subsecfont[Scale=1.2]{Arial}
\newfontfamily{\fancyfont}{Arial}[Scale=1]

%%%% DEFINIZIONE DEI COLORI %%%%
\usepackage{xcolor}
\definecolor{mycolor}{rgb}{0.0,0.45,0.5}

%%%% TITOLI %%%%
\usepackage[noindentafter]{titlesec}
\titleformat{\part}[hang]{\centering\color{mycolor}\partfont\uppercase}{}{0pt}{}{}
\titleformat{\chapter}[hang]{\color{mycolor}\chapfont}{}{0pt}{}{}
\titleformat{\section}[hang]{\color{mycolor}\secfont}{}{0pt}{}{}
\titleformat{\subsection}[hang]{\color{mycolor}\subsecfont}{}{0pt}{}{}

%%%% TESTATINE %%%%
\usepackage{fancyhdr}
\pagestyle{fancy}
\fancyhead{}
\renewcommand{\chaptermark}[1]{%
\markboth{\color{mycolor} \fancyfont \chaptername \ \thechapter.\hspace{5mm} #1}{}}
\fancyhead[LE]{\color{mycolor} \fancyfont Titolo del libro }
\fancyhead[RO]{\color{mycolor} \fancyfont \leftmark}
\renewcommand\headrulewidth{0.4pt}
\setlength{\headheight}{14pt}

%%%% BIBLIOGRAFIA con BibLaTeX (compilatore BIBER) %%%%%%%%%%%%%%
\usepackage[autostyle,italian=guillemets]{csquotes}
\usepackage[backend=biber,bibstyle=numeric-comp,sorting=nyt,citestyle=numeric]{biblatex}
\addbibresource{bibliografia.bib}

%%%% TESTO FITTIZIO %%%%
\usepackage{lipsum}

%%%% FIRMA %%%%
\title{\color{mycolor}\chapfont Titolo del libro}
\author{\color{mycolor}\secfont Autore del libro}
\date{\color{mycolor}\subsecfont \today}

%%%% TESTO %%%%
\begin{document}
\frontmatter	
	\maketitle
	\include{Introduzione}
\mainmatter
	\include{testo}
\backmatter
%%% STAMPA della BIBLIOGRAFIA %%%
        \printbibliography[title={Bibliografia}]
\end{document

In grassetto sono evidenziati i comandi che abbiamo aggiunto.

Il pacchetto csquotes, deve essere caricato prima di biblatex e serve a far sì che in bibliografia i campi che prevedono le virgolette siano racchiusi tra caporali come si usa per la lingua italiana.
Le opzioni scritte tra parentesi quadra prima del nome del package {biblatex} stanno a indicare:
– l’uso del compilatore biber, che bisogna attivare nella configurazione di TeXStudio in Opzioni/Configura TeXStudio/compila/Strumento predefinito di gestione della Bibliografia, scegliendo biber nel menu a discesa;
– lo stile scelto per la bibliografia, nell’esempio numeric-comp;
– il tpo di ordinamento, nell’esempio prima alfabetico, poi temporale;
– lo stile scelto per le citazioni, nell’esempio ancora quello numerico.
Il comando \addbibresource segnala il nome del file che contiene la base dei dati, nell’esempio bibliografia.bib.
Infine, nel backmatter, c’è l’ordine di stampa con il titolo da utilizzare.

Per ottenere che un dato Autore venga citato, si inserisce il comando \cite{codice della citazione} accanto al nome di quell’Autore. Quando si dà questo comando TeXstudio apre automaticamente un elenco di tutti i titoli disponibili nel data base, tra i quali si può scegliere quello da inserire.
Per esempio:

Qual è, dunque, il modo migliore di avvicinarsi alla prospettiva, anche senza che l'uno dei due modi escluda l'altro? Si tratta, in verità, di un dilemma antico che è già ben presente nel primo trattato illustrato che sia stato scritto sull'argomento: il De Prospectiva Pingendi di Piero della Francesca \cite{Piero_della_Francesca_2017}.

O, anche:

\part{Parte prima}

\chapter{Titolo del capitolo}
\lipsum[1-5]
Christian Wiener \cite{Wiener_1884}
	\section{Titolo del paragrafo}
	\lipsum[6-8]
		\subsection{Titolo del sottoparagrafo}
		\lipsum[40-45]

Per osservare il lavoro di LaTeX a seguito di questi interventi basta aggiungere le istruzioni che abbiamo evidenziato in grassetto qui sopra e compilare.
Ora, deve essere chiaro che questo è solo un banale esempio degli innumerevoli stili di cui dispone il sistema, alcuni dei quali (ma solo alcuni) sono riportati nella documentazione di biber.
Altri ancora sono elencati e descritti qui.
Infine va ricordato lo standard ISO 690 e va anche detto che molte redazioni di riviste o case editrici forniscono modelli LaTeX già pronti (template) che permettono di ottenere impaginazioni e bibliografia secondo criteri a loro graditi: per esempio la rivista NEXUS.

Segue