Le illustrazioni

In primo luogo crediamo sia opportuno spiegare la presenza dei paesaggi, che non sono un tentativo, forse maldestro, di abbellire la figura, ma hanno un ruolo essenziale che è quello di comunicare la sensazione dello spazio.
Guardiamo la stessa figura come apparirebbe senza il paesaggio:

Un occhio poco esercitato vede in questo disegno una costruzione bidimensionale: un cerchio con un gruppo di triangoli adiacenti.

Invece quei segni sono l’immagine di rette e piani che stanno nello spazio e che si estendono all’infinito.
Lo scopo del paesaggio è questo: distinguere innanzitutto la terra dal cielo, il sotto dal sopra, il piano orizzontale del suolo, dal piano verticale del muro, e così via.

La forza di questa analogia è tale che un disegno astratto come quello che illustra il teorema fondamentale di Desargues sulla prospettiva, acquista subito un senso se viene restituito allo spazio.

Vorrei aggiungere qualcosa sulla tecnica.

Alcune figure, come quelle riportate qui sopra, sono realizzate su una base a matita, costruita con riga e squadra.

Altre, come quella che riporto qui sotto, sono invece realizzate su una traccia elaborata al computer.

Si tratta della rielaborazione di un celebre disegno di Auguste Choisy che rappresenta questo dettaglio del sistema di volte della Basilica di Costantino in assonometria cavaliera, cioè con gli archi in vera forma. Qui, invece, l’assonometria è militare e conserva la vera forma della sezione orizzontale. Lo scorcio delle altezze è pari a 1/2.
Si può immaginare quanto sarebbe stato laborioso scorciare in modo corretto i lacunari ottagonali della volta.
In casi come questo io credo che sia legittimo e opportuno il ricorso a tecniche diverse da quelle tradizionali, come la modellazione digitale o la fotografia.
David Hokney (Secret Knowledge, 2001) ha dimostrato quanto queste ibridazioni siano state praticate in passato e con quali strumenti.